L'Ospedale Redemptoris Mater ad Ashotsk

07 december, 2020

Le relazioni informali tra Armenia e Vaticano ebbero inizio nel dicembre 1988, subito dopo il devastante terremoto.

Per alleviare le conseguenze di quella terribile catastrofe, la Santa Sede intervenne assieme ad altri Stati.

Il risultato di quell'intervento gradito a Dio fu la costruzione, su iniziativa di Papa Giovanni Paolo II come dono al popolo armeno, dell'Ospedale Redemptoris Mater (in armeno Tiramayr Narek, Nostra Signora di Narek) ad Ashotsk per venire incontro ai bisogni sanitari della popolazione nella regione colpita dal disastro.

L'ospedale, che è entrato in funzione il 7 ottobre 1991, svolge le sue attività su base benefica, fornendo servizi gratuiti alla popolazione di Shirak e, in caso di necessità, di altre regioni dell'Armenia, nonché della regione di Javakhk in Georgia.

Secondo una convenzione del 20 dicembre 2000, la gestione dell'Ospedale di Ashotsk e dei 22 dispensari distribuiti nei villaggi adiacenti sono stati affidati alla Fondazione Umanitaria S. Camillo della Congregazione dei Camilliani.

Il 24 dicembre 2001 il governo della Repubblica dell'Armenia ha riconosciuto la proprietà dell'Ospedale Redemptoris Mater e dei suoi ambulatori alla Fondazione San Camillo.

Oggi l'ospedale, insieme ad altre strutture sanitarie, è impegnato nella lotta contro la pandemia di Covid-19 e fornisce assistenza umanitaria alle vittime della guerra dell'Artsakh.

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