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101° Anniversario della commemorazione del Genocidio Armeno

24 april, 2016

Il 24 aprile, nella Chiesa del Monastero dei padri armeni Mechitaristi, dell'Isola di San Lazzaro, è stata celebrata la divina liturgia in memoria dei martiri del Genocidio degli armeni alla presenza di numerosi fedeli. Al termine della celebrazione nel chiostro del Monastero Mechitarista è stata inaugurata una mostra dal titolo “Oltre la passione di un popolo. Percorsi nella memoria del Genocidio armeno” patrocinata dall'Ambasciata della Repubblica d'Armenia presso la Santa Sede e organizzata dalla Congregazione dei Padri Mechitaristi di Venezia.

L'Abate Generale della Congregazione, Padre Elia Kilaghbyan, ha ricordato nel suo discorso l’importanza della memoria e della testimonianza degli armeni uccisi nel 1915, legati, attraverso il sangue e la fede, ai loro discendenti oggi in Armenia o sparsi nella diaspora.

L’Ambasciatore della Repubblica d'Armenia presso la Santa Sede Mikayel Minasyan ha rivolto il suo saluto ai presenti ribadendo l’importanza della cerimonia del 12 aprile 2015, quando Papa Francesco proclamò San Gregorio di Narek «Dottore della Chiesa Universale» e celebrò la messa in ricordo delle vittime del genocidio. L'Ambasciatore ha sottolineato, che il 24 aprile o la data del 1915 non sono semplicemente delle ricorrenze per noi, «ma una realtà che ha stretto legame con la nostra vita, la nostra cultura e la nostra sopravvivenza, fin quando siamo eredi di un popolo che ha subito un genocidio». L'Ambasciatore Minasyan ha chiarito come il Genocidio armeno, che ha compiuto un secolo, sia in realtà profondamente legato a quanto sta accadendo oggi in Medio Oriente, dove la popolazione cristiana è al centro di terribili persecuzioni e dove l’Armenia è rimasta l'unica nazione cristiana nella regione.

Dopo i discorsi, Padre Vahan Ohanian, ideatore ed organizzatore della mostra, ha parlato della genesi della mostra fotografica, il cui scopo principale è quello di presentare al pubblico italiano le sfumature storiche e culturali del Genocidio armeno per mantenere viva quella testimonianza di amore e fede che i martiri armeni hanno lasciato al mondo, affinché la conoscenza di quella storia continui ad essere un monito contro la barbaria. Circa 100 fotografie, corredate di testi e musiche, raccontano la vita quotidiana degli armeni nell'Impero ottomano e i luoghi della memoria. Tra questi, vi è anche una fotografia della chiesa di Deir-ez-Zor, destinazione finale dei deportati armeni, recentemente distrutta dall'ISIS.
 

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