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La partecipazione degli Ambasciatori della Repubblica d’Armenia presso la Santa Sede e presso l’Italia all'evento dedicato al 107° anniversario del genocidio armeno

24 april, 2022

Il 24 aprile, si è celebrata una divina liturgia in memoria delle vittime del genocidio armeno, presso la Chiesa di San Nicola da Tolentino, presieduta dal Cardinal Leonardo Sandri, Presidente della Congregazione per le Chiese Orientali della Santa Sede.

Nella sua omelia l'Alto Rappresentante del Vaticano ha notato che: “La sapienza dei santi armeni lungo i secoli, e soprattutto la lettura sapienziale della storia proposta da San Gregorio di Narek, ci invita 107 anni dopo il Genocidio come credenti in Cristo certamente a non dimenticare e far dimenticare quello che ancora a volte non si vuole constatare  o si nega esplicitamente, ma soprattutto a riconoscere il modo eroico, vissuto nella fede, con cui i figli e le figlie del vostro popolo hanno vissuto il grande Male. Come i ventuno cristiani copti pochi anni fa, hanno tenuto il nome di Gesù sulle labbra mentre un coltello recideva la loro gola, così i vostri antenati hanno patito l’esilio, la fame, le violenze sulle donne e sui bambini, le uccisioni e quanto altro di male è stato loro fatto, non smettendo di ripetere il nome di Gesù, quel nome legato alla storia dell’Armenia sin dal Battesimo del 301”. In riferimento alle crudeli ideologie del passato, il Cardinale ha aggiunto anche: “Il genocidio armeno è stato una triste anticipazione, passata sotto silenzio, dei drammi che si sarebbero consumanti qualche decennio dopo”. 

Come da tradizione, gli Ambasciatori di Armenia presso l’Italia Tsovinar Hambardzumyan e presso la Santa Sede Garen Nazarian hanno tenuto un discorso congiunto, rilevando che “La negazione del genocidio armeno da parte degli eredi di coloro che l’hanno commesso e la loro impunità ispirano anche oggi chi progetta nuovi crimini internazionali. La recente guerra condotta dall'Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh nel settembre 2020, accompagnata da crimini di guerra e da altri atti di pulizia etnica, ha mostrato che la mancanza di un dovuto riconoscimento e condanna dei crimini del passato può avere conseguenze catastrofiche”. Quali Rappresentanti del popolo sopravvissuto al genocidio, gli Ambasciatori hanno sottolineato che: “Il riconoscimento e la commemorazione dei genocidi del passato hanno un’importanza fondamentale per prevenire il ripetersi di tali crimini in futuro, per difendere la giustizia, la dignità umana, per lottare contro l'impunità e per unirsi attorno alla solidarietà internazionale”.

Al termine della liturgia il Cardinal Leonardo Sandri, il Rettore del Pontificio Collegio Leoniano Monsignor Narek Naamoyan e tutti i religiosi hanno acceso candele per le anime dei Santi Martiri davanti al khachkar collocato nel cortile del Collegio.

L'evento del 24 aprile si è svolta alla presenza di esponenti del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e della Congregazione per le Chiese Orientali della Santa Sede, di ambasciatori e diplomatici esteri, suore armene cattoliche, rappresentanti di comunità armena e altre comunità cristiane e diplomatici armeni.

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