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L'Ambasciatore Nazarian partecipa alla messa per San Davino a Lucca

03 june, 2019

Il 3 giugno la città di Lucca ha ricordato il santo armeno San Davino (o Davide).

Nel corso della messa solenne - celebrata dall’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti nella chiesa di San Michele nel centro storico della città, alla presenza del Delegato Patriarcale della Chiesa Apostolica Armena in Europa Occidentale l’Arcivescovo Khajag Barsamian, del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, degli ospiti istituzionali, dei fedeli del luogo e dei turisti - ha preso la parola l'Ambasciatore d’Armenia presso la Santa Sede Garen Nazarian.

Nel suo discorso l’Ambasciatore ha sottolineato l’importanza di onorare la memoria del santo pellegrino armeno dell’11° secolo e dell’impegno delle autorità religiose e amministrative affinché questa memoria venga tramandata alle future generazioni.

L'Ambasciatore Nazarian ha inoltre osservato quanto sia fondamentale, per il popolo armeno e per quello italiano, preservare gli stessi valori cristiani e i comuni legami culturali che oggi contribuiscono significativamente allo sviluppo delle relazioni interstatali tra l’Armenia e la Santa Sede e al rafforzamento delle relazioni armene con i paesi europei.

Durante il soggiorno nella città toscana, l’Ambasciatore Nazarian e l’Arcivescovo Barsamian sono stati ricevuti dal prefetto Leopoldo Falco, dal presidente della provincia Luca Menezini e dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.

NOTA AL TESTO
San Davino (San Davide) viene citato anche dal Patriarca armeno di Costantinopoli, l’Arcivescovo Malachia Ormanian, nella sua opera “Azgapatum” [Storia della nazione (armena)]. Qui si parla di un Davino di origine armena che nell’11° secolo intraprende un pellegrinaggio verso Gerusalemme, Roma e la Spagna e che lungo il viaggio si ferma a Lucca dove si mette al servizio della gente del luogo e dei bisognosi, divenendo oggetto di venerazione per il rigido eremitaggio e i numerosi prodigi che gli vengono attribuiti.

Muore il 3 giugno 1050. Un secolo dopo viene canonizzato da Papa Alessandro III°, entrando così a far parte dei Santi della Chiesa cattolica.

Ancora oggi a Lucca si venerano la tomba e le spoglie del Santo armeno, riconosciuto come difensore celeste della città.
 

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