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L'intervista dell’Ambasciatore dell'Armenia presso la Santa Sede Garen Nazarian a Vatican News.

13 march, 2019
L'intervista dell’Ambasciatore dell'Armenia presso la Santa Sede Garen Nazarian a Vatican News.
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- Benvenuto Signor Ambasciatore.

- Buongiorno. Saluto a chi attualmente è in ascolto. È un onore per me essere nellgli studi di Vatican News, da dove vengono diffusi messaggi e notizie importanti a milioni di radioascoltatori di tutto il mondo sugli eventi che si svolgono dentro e fuori il Vaticano.

 

Domanda - Il 9 marzo Lei ha incontrato Sua Santità Papa Francesco annunciando così l'inizio della Sua attività diplomatica. Com’è andato quell'incontro?

Garen Nazarian - Senz'altro le mie impressioni sono più che vivide dalla cerimonia di consegna delle Lettere Credenziali avvenuta sabato, cosi come dagli incontri che ne sono seguiti con Sua Santità Papa Francesco e il Segretario di Stato della Santa Sede Cardinal Pietro Parolin. L'incontro con Sua Santità è stato ricco di contenuti e caloroso. Il Papa mi ha trasmesso il suo buonumore e in un ambiente esigente, in termini di protocollo, ho avuto l'opportunità di presentare al Pontefice gli aspetti principali del mio discorso: includendovi, ovviamente, la disponibilità delle autorità della Repubblica d’Armenia ad espandere le nostre relazioni bilaterali con la Santa Sede nel campo politico ed umanitario, così come in vari altri campi. Ho comunicato a Sua Santità che la sua storica visita in Armenia rimane viva nei nostri cuori e nelle nostre menti. Nel corso dell'incontro ho avuto anche l'opportunità di ascoltare le interessanti riflessioni di Sua Santità, le sue valutazioni sugli sviluppi nella regione. Il Pontefice ha condiviso i suoi ricordi e le impressioni della sua visita in Armenia - evento che ha contenuto un importante messaggio rivolto ai popoli che vivono nella nostra regione per instaurare la pace e il buon vicinato. Durante l'incontro, Sua Santità ha apprezzato molto il ruolo della diaspora e ha impartito la sua benedizione agli sforzi che impiegherò per un ulteriore approfondimento e sviluppo delle relazioni armeno-vaticane. È stato un momento indimenticabile per chi mi accompagnava e per me personalmente. Tale incontro con Papa Francesco è anche impegnativo, in quanto rappresenterò un Paese, un popolo che ha una ricca cultura, storia, è una delle antiche culle della civiltà mondiale, e allo stesso tempo è uno Stato giovane e una democrazia in rapido sviluppo. 

Domanda - A proposito del Suo ultimo pensiero vorrei farLe un'altra domanda: che significato ha avere una presenza permanente presso la Santa Sede per uno Stato simile? Sappiamo che le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l'Armenia sono state instaurate nel 1992, ma abbiamo un Ambasciatore residente e un'Ambasciata attiva qui da 6 anni.

Garen Nazarian - Prima di tutto, vorrei ricordare che le relazioni armeno-vaticane hanno un passato piuttosto ricco e si basano su antichi legami storici, culturali, spirituali, oltre che su valori cristiani e umanitari. In generale, noi (i due Stati) condividiamo gli stessi principi universali che sono alla base delle moderne relazioni internazionali, della Carta delle Nazioni Unite e di altri documenti fondamentali. L'Armenia, il primo Paese a proclamare il Cristianesimo quale religione di Stato, ritiene di avere un ruolo e una missione autentici nell’evidenziare i suoi ottimi rapporti con la Sanda Sede ad altri Stati e popoli. L'Armenia e la Santa Sede hanno approcci armoniosi e, allo stesso tempo, le stesse preoccupazioni nel risolvere i problemi e le urgenti sfide internazionali e regionali odierne. Tra questi, vorrei distinguere la nostra visione comune per raggiungere gli obiettivi di pace e sviluppo, il nostro approccio alla risoluzione dei conflitti e dei disaccordi nel mondo attraverso il dialogo, vale a dire, i negoziati, rifiutando l'uso della forza o la minaccia dell’uso della forza. Infine, il nostro compito primario è preservare e custodire le nostre relazioni interstatali di oltre 25 anni attraverso un lavoro quotidiano, spingendole verso la fase successiva e più avanzata. Il mio compito è rafforzare il ponte di unità e amicizia, costruito con il lavoro congiunto di tutti i precedenti Ambasciatori dell'Armenia e della diaspora. A tal proposito vorrei cogliere l'occasione per ringraziare Mikael Minasyan, il primo Ambasciatore residente della Repubblica d’Armenia presso la Santa Sede, per il suo enorme impegno grazie al quale oggi abbiamo relazioni bilaterali e agende ricche e dinamiche. Oggi l'Armenia è rappresentata presso la Santa Sede con un numero ristretto di funzionari diplomatici, il che ci tiene piuttosto impegnati, anche perché l'Ambasciata, coordina le nostre relazioni anche con il Portogallo e il Sovrano Militare Ordine di Malta in ambito politico, economico, culturale e umanitario. 

Domanda - Ha appena assunto il Suo incarico e sicuramente ha delle aspettative, dei progetti, e anche delle iniziative da realizzare in futuro. Può presentarli brevemente?

Garen Nazarian - Gli ambiti principali del nostro lavoro sono diversi e includono questioni di cooperazione sia bilaterale che multilaterale. Cercherò di parlarne brevemente, perché preferirei prima agire e solo dopo dichiarare o presentare i risultati. Tuttavia in questo momento posso dire che la nostra agenda politica comprende questioni riguardanti la tutela delle minoranze religiose, dei cristiani in Medio Oriente, del patrimonio storico e culturale cristiano. Penso che celebreremo i 20 anni della visita di Giovanni Paolo II in Armenia. Considero nostro compito comune matenere la dinamica delle visite ad alto livello tra l'Armenia e la Santa Sede. Per noi è importante il lavoro con i Paesi a popolazione cattolica, accreditati presso la Santa Sede, dove noi non abbiamo le nostre ambasciate. Nel settore della scienza e della cultura, intendiamo organizzare mostre a Roma al fine di ampliare la visibilità dell'Armenia e la riconoscibilità dei valori culturali armeni. Consideriamo di importanza primaria anche la cooperazione tra il Vaticano e Matenadaran nel settore di materiali archivistici, nuove pubblicazioni bibliografiche, studi congiunti, restauro dei manoscritti. L'organizzazione dei pellegrinaggi in Armenia sarà al centro della nostra attenzione, si stanno già facendo dei passi in questa direzione. Per noi è rilevante anche organizzare conferenze sotto gli auspici del governo della Repubblica d’Armenia e della Santa Sede, tenendo conto dei valori e dei principi universali che ci uniscono. Il lavoro con le organizzazioni non governative che collaborano con la Santa Sede continuerà far parte della nostra agenda. Considero importanti i legami tra la Congregazione dei Mechitaristi, il Pontificio Colleggio Armeno e l'Ambasciata. Apprezziamo le relazioni che abbiamo avuto finora e siamo pronti a lavorare insieme e cooperare anche in futuro. Al centro della nostra attenzione ci sarà anche il contatto con i giovani studenti armeni delle università locali, che saranno interessati alle attività dell'Ambasciata d’Armenia presso la Santa Sede. Questo, ovviamente, non è un elenco completo delle cose da fare, e per attuare tutto questo abbiamo bisogno di sostegno, e penso che con sforzi collettivi saremo in grado di presentare il nostro Paese e cultura nel miglior modo possibile e rendere più efficace la nostra missione diplomatica presso la Santa Sede.

Domanda - È un programma molto fitto, Le auguro di realizzare tutti gli obiettici e La ringrazio per aver dedicato del tempo a questa intervista, augurando alla Sua attività diplomatica un buon inizio e un buon andamento.

Garen Nazarian - Grazie ancora per gli auguri e approfitto della mia presenza in questi studi, per presentare a Papa Francesco, a nome delle Autorità del nostro Paese e del sottoscritto, vive congratulazioni in occasione dell'Anniversario della Sua elezione a Sommo Pontefice, e augurare affinché la sua missione continui con successo, per il bene delle relazioni Armenia-Santa Sede, così come dell'instaurazione della giustizia nel mondo, della riconciliazione e della cooperazione tra i popoli. Il costante impegno di Sua Santità in questa direzione è stato molto apprezzato dal Presidente dell'Armenia Armen Sarkissian, che oggi ha inviato al Papa un telegramma di congratulazioni che sarà sicuramente condiviso da milioni di armeni in Armenia, Artsakh e nella diaspora.

 

L'intervista è stata condotta da Robert Attarian

Caporedattore del Programma armeno della "Radio Vaticana - Vatican News".

 

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