Le parole di Papa Francesco e della stampa italiana sulla situazione al confine armeno-azerbaijano

19 july, 2020

Domenica 19 luglio durante l’Angelus in Piazza San Pietro Sua Santità Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco globale, ha espresso preoccupazione per la ripresa delle violazioni del cessate il fuoco nella regione del Caucaso e ha lanciato un appello alla comunità internazionale per trovare una via di mediazione. Nel suo discorso il Papa ha affermato in particolare: "Seguo con preoccupazione il riacuirsi delle tensioni armate nella regione del Caucaso tra Armenia e Azerbaijan. Rivolgo le mie preghiere a coloro che hanno perso la vita durante gli scontri e auspico che con l'impegno della comunità internazionale e il dialogo tra le parti si possa giungere a una soluzione pacifica e duratura".

Numerosi organi di stampa italiani, tra cui Il Messaggero (https://www.ilmessaggero.it/mondo/papa_francesco_armenia_turchia_azerbaijan_caucao_guerra_onu_vaticano_angelus-5355627.html) e Il Sussidiario (https://www.ilsussidiario.net/news/papa-francesco-prego-per-guerra-armenia-azerbaigian-cessate-il-fuoco-subito/2050249/) hanno rilanciato l’appello del Pontefice, sottolineando come il 12 luglio scorso gli attacchi militari in alcuni punti del confine di stato armeno-azerbaijano siano stati iniziati dalla parte azera attraverso l’utilizzo di artiglieria e droni destinati agli insediamenti armeni, alle infrastrutture, alle abitazioni civili, con gravi danni anche per la fabbrica di mascherine contro il Covid19. Negli articoli si ricorda come l’escalation sia dovuta a una serie di concause politiche, non da ultima la massiccia propaganda del Presidente dell’Azerbaijan che sta lottando contro la progressiva perdita di consensi all’interno del paese. Diverse le citazioni dell’appello del papa di domenica scorsa e i riferimenti anche alla minaccia azera alla centrale nucleare di Metsamor così come alla frase di Ankara “L’Armenia pagherà il prezzo”.

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